A tu per tu con Francesca Ceccacci Casci, Lucia Tellone e Giulia Busato. Dove incontrarle? Al caffè con i maestri di Pane Nostrum!

A tu per tu con Francesca Ceccacci Casci, Lucia Tellone e Giulia Busato. Dove incontrarle? Al caffè con i maestri di Pane Nostrum!

Tre storie di donne e panificazione, tre testimonianze per tre attività artigianali tutte al femminile dove la cura del dettaglio e la qualità delle materie prime sono la cifra stilistica che le accomuna.

Francesca Ceccacci Casci, fondatrice di Pandefrà, è una panificatrice che unisce nella sua bakery, aperta nel 2018 nel centro di Senigallia, passione e tradizione. Famoso il suo “pane agricolo”, il classico filone marchigiano che un tempo era cotto da tutta la comunità nei forni dei paesi e che lei ha riscoperto. Francesca ha dato vita a un laboratorio che valorizza i grani antichi e la lievitazione naturale, puntando sull’uso di materie prime di alta qualità e propone pani di varie pezzature che comunica anche online e via social dove è molto attiva. Il suo lavoro non si limita solo alla produzione di pane, ma abbraccia anche un impegno nella formazione e nella divulgazione delle tecniche tradizionali, sempre con uno sguardo attento alla sostenibilità e all’artigianalità.

Francesca sarà presente sabato 12 ottobre dalle 17 alle 18. Seguirà degustazione.

Lucia Tellone, fondatrice del Forno comunitario di Villa San Sebastiano nella frazione di Tagliacozzo (L’Aquila) ha dato vita a un progetto che unisce la tradizione della panificazione artigianale alla partecipazione collettiva. Il forno comunitario, che era chiuso ormai da 35 anni, è uno spazio dove gli abitanti del borgo possono incontrarsi, condividere esperienze e lavorare insieme per produrre pane utilizzando grani locali e metodi antichi. Il progetto promuove la sostenibilità, la cultura locale e il recupero delle tradizioni, rappresentando un modello di comunità che si sostiene attraverso il cibo e la collaborazione. Il forno diviene così un luogo di incontro e di socializzazione, dove scambiarsi ricette, storie e consigli.

Lucia sarà presente domenica 13 ottobre dalle 12 alle 13.

Giulia Busato, fondatrice di Tòcio ha trasformato la sua passione per la cucina in un’attività che esalta la tradizione veneta. Tòcio, come si legge nel sito “è una micro wild bakery, un laboratorio che sforna pane nomade di pasta madre e grani belli” mantenendo sempre un forte legame con il territorio e i suoi sapori autentici. Il progetto di Giulia, che ha anche partecipato alla nona edizione di Masterchef, è un omaggio alla cultura del cibo locale, con un’attenzione particolare alla stagionalità e alla qualità delle materie prime. Tòcio è un viaggio sensoriale alla scoperta delle radici gastronomiche del Veneto, arricchite da una creatività contemporanea che rende ogni piatto un’esperienza unica. Il pane è realizzato con grani italiani, coltivato in piccole quantità e per lo più molite a pietra da mugnai artigiani indipendenti.

Giulia sarà presente domenica 13 ottobre dalle 17 alle 18. Seguirà degustazione.

Rimpiattino: il progetto di Fipe Confcommercio e Comieco contro lo spreco alimentare

Rimpiattino: il progetto di Fipe Confcommercio e Comieco contro lo spreco alimentare

l progetto “Rimpiattino”, promosso da Fipe Confcommercio e Comieco, è un’iniziativa che mira a ridurre lo spreco alimentare nei ristoranti e nei contesti gastronomici, invitando i clienti a portare a casa il cibo non consumato. L’iniziativa si impegna a sensibilizzare sul valore del cibo, promuovendo l’uso di vaschette sostenibili per conservare gli avanzi.
Questo gesto semplice, ma significativo, si inserisce nella lotta contro lo spreco e favorisce una maggiore consapevolezza sul consumo responsabile. Grazie a “Rimpiattino”, ristoratori e consumatori contribuiscono insieme a ridurre l’impatto ambientale legato al cibo sprecato.
Obiettivi di “Rimpiattino”:

  • Riduzione dello spreco alimentare.
  • Promozione di una cultura del riuso e del consumo consapevole.
  • Coinvolgimento diretto di ristoranti e consumatori in pratiche più sostenibili.

Secondo un’indagine di Fipe-Comieco sull’utilizzo della Doggy Bag, presentata a gennaio 2024, è emerso come solo il 15,5% degli italiani porti a casa il cibo non consumato al ristorante. Il motivo principale che ostacola il suo utilizzo, secondo ristoratori e consumatori, è una forma di imbarazzo psicologico. Tra i clienti però cresce anche la consapevolezza di dover ridurre gli sprechi alimentari: il 74% degli italiani si è detto a favore della possibilità di portarsi via il cibo che non è riuscito a consumare e anzi, per il 22% di essi è addirittura una variabile importante nella scelta del ristorante.
Il progetto “Rimpiattino” non solo riflette i valori di Pane Nostrum, ma offre anche un esempio concreto di come sia possibile adottare comportamenti responsabili e sostenibili nel settore della ristorazione, promuovendo al contempo la cura delle risorse alimentari.
Con “Rimpiattino”, un piccolo gesto quotidiano può avere un grande impatto per la tutela dell’ambiente e delle materie prime, educando a non sprecare il cibo e a rispettare il lavoro di chi lo produce.

Link:
www.confcommercio.it/-rimpiattino-il-progetto-funziona
www.fipe.it/rimpiattino/

Il Contratto Nazionale dei Panificatori: diritti, doveri e tutele

Il Contratto Nazionale dei Panificatori: diritti, doveri e tutele

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei Panificatori è un documento fondamentale per regolare i rapporti di lavoro nel settore della panificazione, garantendo diritti e doveri tanto ai lavoratori quanto ai datori di lavoro. Firmato lo scorso 18 luglio 2024 da Assipan, l’Associazione italiana panificatori e affini, con l’assistenza di Confcommercio, è stato sottoscritto con Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil. Il nuovo Contratto sarà valido fino al 31 dicembre 2026. Il contratto tiene conto delle specificità del settore e delle sue esigenze produttive, tutelando sia i professionisti della panificazione artigianale che quelli industriali.

Inquadramento e retribuzioni
Uno degli aspetti principali del CCNL riguarda l’inquadramento dei lavoratori e le relative retribuzioni. Il contratto distingue tra diverse categorie professionali (dal panettiere all’addetto alle vendite) e per ciascuna di esse stabilisce una retribuzione minima, che varia a seconda del livello di esperienza e delle mansioni svolte. Questo sistema permette una progressione di carriera all’interno del settore e incentiva la formazione continua per acquisire nuove competenze.

Orari di lavoro e turnazioni
Il lavoro nel mondo della panificazione richiede una gestione particolare degli orari di lavoro, vista la natura dell’attività che spesso si svolge nelle prime ore del mattino o di notte. Il CCNL definisce chiaramente i turni, stabilendo regole precise sugli orari di lavoro settimanali, che non devono superare le 40 ore, e prevede maggiorazioni salariali per le ore notturne o straordinarie. Il contratto assicura che ogni lavoratore abbia diritto a pause e riposi settimanali, fondamentali per garantire il benessere psicofisico.

Ferie e permessi retribuiti
Anche per i panificatori, il diritto alle ferie è garantito. Il CCNL stabilisce un periodo minimo di quattro settimane di ferie all’anno, con possibilità di programmarle in accordo con il datore di lavoro. Oltre alle ferie, sono previsti permessi retribuiti per eventi particolari, come la nascita di un figlio o il lutto familiare, così da consentire ai lavoratori di conciliare la vita privata con quella professionale.
Malattia e sicurezza sul lavoro
Uno degli aspetti centrali del contratto è la tutela della salute del lavoratore. In caso di malattia, il CCNL prevede il mantenimento della retribuzione per un determinato periodo, garantendo al dipendente il tempo necessario per ristabilirsi senza preoccupazioni economiche. Inoltre, sono previste norme specifiche per la sicurezza sul lavoro, in un settore dove l’utilizzo di macchinari e la manipolazione di sostanze alimentari richiedono particolare attenzione.

Formazione e aggiornamento professionale
Il contratto pone un forte accento anche sulla formazione e sull’aggiornamento professionale. Il settore della panificazione è in continua evoluzione, con nuove tecnologie e tendenze alimentari che emergono regolarmente. Per questo, il CCNL incoraggia la partecipazione a corsi di formazione per migliorare le competenze dei lavoratori, rendendo il settore più competitivo e innovativo. I datori di lavoro sono incentivati a promuovere queste opportunità, vedendole non solo come un beneficio per i dipendenti, ma anche come un investimento per l’azienda stessa.

Previdenza e fondo di integrazione
Il CCNL dei panificatori offre una serie di tutele anche per quanto riguarda la previdenza. I lavoratori del settore possono accedere a un fondo di integrazione salariale in caso di riduzione temporanea dell’attività lavorativa, dovuta a crisi aziendali o a situazioni eccezionali. Questo strumento offre una rete di sicurezza in caso di difficoltà economiche, sostenendo i lavoratori durante i periodi di riduzione dell’attività.

Sfide e opportunità
Il settore della panificazione, pur radicato nella tradizione, deve affrontare nuove sfide legate all’evoluzione delle abitudini alimentari, alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale. Il CCNL cerca di rispondere a queste sfide, offrendo una cornice di riferimento chiara e flessibile che permetta alle aziende di adattarsi ai cambiamenti senza sacrificare i diritti dei lavoratori. La promozione della formazione continua, unita alla spinta verso tecniche di produzione più sostenibili, permette alle aziende di restare competitive e innovative, pur mantenendo la qualità artigianale che contraddistingue il settore.

Il CCNL dei panificatori è dunque un documento fondamentale per garantire la tutela dei lavoratori e favorire lo sviluppo del settore. Regolando aspetti come orari, retribuzioni, sicurezza e formazione, il contratto si dimostra uno strumento flessibile e moderno, capace di rispondere alle esigenze di un settore in continua evoluzione. Grazie a queste tutele, i panificatori possono lavorare in un ambiente sicuro e motivante, mentre le aziende possono contare su una forza lavoro qualificata e in continua crescita.

Per ulteriori dettagli sul contratto, è possibile visitare la pagina dedicata su Confcommercio.

Il CCNL sarà al centro di un importante convegno in programma durante la manifestazione Pane Nostrum dall’11 al 13 ottobre a Senigallia.

Achille Zoia: il Maestro che ha rivoluzionato la pasticceria italiana

Achille Zoia: il Maestro che ha rivoluzionato la pasticceria italiana

Achille Zoia è universalmente riconosciuto come il “padre della moderna pasticceria italiana” e il “Re del Panettone”. La sua carriera, iniziata nella panetteria di famiglia, lo ha visto rivoluzionare il mondo della pasticceria grazie all’innovazione e alla sperimentazione. Zoia ha ridefinito il panettone, rendendolo più leggero e fragrante, e ha fondato la scuola Cast Alimenti, formando generazioni di pasticceri. La sua attenzione per le materie prime e il rispetto della tradizione lo hanno reso una figura iconica, la cui influenza continua ancora oggi. Zoia ha saputo innovare l’arte dolciaria italiana grazie a un approccio pionieristico che ha rivoluzionato tecniche e ricette tradizionali.

Uno dei suoi contributi più significativi è l’evoluzione del panettone: mentre il dolce natalizio tradizionale era spesso considerato pesante e difficile da digerire, Zoia ha introdotto tecniche di lievitazione migliorate che hanno reso il panettone più leggero, soffice e fragrante. Ha introdotto l’uso di un grammo di lievito di birra per ogni chilo di farina, anche in presenza di lievito naturale, tecnica inizialmente criticata ma poi ampiamente adottata. Zoia ha infatti spiegato che il lievito di birra attiva la lievitazione senza influire sul lievito naturale. Tra le sue invenzioni spicca anche il “babà in 15 secondi”, realizzato con un impasto liquido preparato in modo veloce e pratico, in contrasto con il lungo processo tradizionale. Oggi, molte delle tecniche introdotte da Zoia sono utilizzate da pasticceri e panettieri di tutto il mondo.

Tra i dolci che portano la sua firma ci sono anche la colomba pasquale e la torta Paradiso, reinterpretata da Zoia per ottenere una texture più morbida e delicata. Questi dolci, pur rimanendo fedeli alla tradizione, sono diventati simboli della sua arte innovativa.

Un altro aspetto fondamentale del lavoro di Zoia è la cura per le materie prime. Nella sua pasticceria, situata a Concorezzo, Zoia continua a innovare e a mantenere alto lo standard dei suoi prodotti: ogni ingrediente è selezionato con estrema attenzione, prediligendo prodotti locali e di altissima qualità.

Nel corso della sua carriera, Achille Zoia ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e uno dei più importanti è il titolo di “Maestro Pasticcere”. La sua dedizione e il suo spirito innovativo continuano a ispirare generazioni di pasticceri, rendendolo un autentico maestro del gusto e della creatività.

Questi elementi rafforzano l’idea di Achille Zoia non solo come innovatore, ma come uno dei protagonisti che ha elevato i prodotti dolciari italiani, mantenendo intatta l’essenza della tradizione.

Per vedere questo grande Maestro all’opera non mancate a Senigallia, all’edizione 2024 di Pane Nostrum dall’11 al 13 ottobre, dove Zoia sarà ospite d’onore.

Come si comunica il pane online? Strategie per raccontare un prodotto tradizionale nel mondo digitale

Come si comunica il pane online? Strategie per raccontare un prodotto tradizionale nel mondo digitale

Il pane è uno degli alimenti più antichi e simbolici nella storia dell’umanità, ma oggi la sua comunicazione ha bisogno di strumenti moderni per restare competitiva in un mercato sempre più digitale. Comunicare il pane online richiede una strategia attenta e mirata che sappia coniugare tradizione e innovazione, trasmettendo al pubblico non solo il prodotto in sé, ma anche la sua storia e il processo che lo rende unico.

La narrazione è una delle armi più potenti per comunicare il valore del pane. Oltre a mostrare il prodotto finito, raccontare la storia del pane artigianale – dalla scelta delle farine alla cura nella lavorazione – consente di creare un legame emotivo con il cliente.

Qui si inserisce l’importanza dei social media e delle campagne pubblicitarie: Facebook, Instagram e TikTok sono oggi strumenti fondamentali per raggiungere nuovi clienti e coinvolgere quelli esistenti. Grazie a contenuti visivi di qualità e storie autentiche, le aziende possono raccontare il processo di produzione e il valore del loro prodotto.

Le campagne pubblicitarie, come quelle su Facebook Ads e Instagram Ads, consentono di targetizzare il pubblico in modo efficace, aumentando la visibilità e l’interesse verso il prodotto “pane”. Un altro punto importante è la creazione di contenuti video su TikTok, che, grazie alla sua viralità, rappresenta un’opportunità per raccontare il pane in modo coinvolgente e creativo.

Usare il giusto mix di immagini, video e campagne a pagamento consente di costruire un rapporto di fiducia con i clienti e ampliare la visibilità del marchio.
L’argomento è stato approfondito nell’e-book gratuito realizzato da Assipan in collaborazione con Il Panificatore Italiano e Italian Gourmet. Vengono esplorate le migliori pratiche per gestire le pagine social, interagendo con i follower e monitorando i risultati per migliorare le strategie di comunicazione.